I reni sono due organi posizionati nella parte posteriore dell’addome a livello lombare bilateralmente. Il loro ruolo principale, ma non unico, e’ quello di filtrare il sangue ed espellere i rifiuti liquidi prodotti dall’organismo con le urine, che rappresentano il prodotto finale della filtrazione. Possono essere sede di patologie funzionali, metaboliche e neoplastiche sia a partenza dal tessuto renale (parenchima) sia dalla via urinaria che origina all’interno del rene.
Immagini adattate da Atlante di Anatomia Umana. Netter.
- NEFRECTOMIA SEMPLICE
- NEFRECTOMIA RADICALE
- NEFROURETEROPAPILLECTOMIA
- ENUCLEORESEZIONE – NEFRECTOMIA PARZIALE
- CRIO/TERMOABLAZIONE
- PIELOURETEROPLASTICA
- ASPORTAZIONE CISTI RENALI
- PIELO/NEFROLITOTOMIA
- BONIFICA ENDOUROLOGICA DI CALCOLOSI RENO-URETERALE
L’intervento viene eseguito in anestesia generale; inoltre per il controllo del dolore nel periodo intra, peri e post-operatorio si posiziona un cateterino peridurale che permette l’infusione continua di analgesici. L’accesso può essere sia per via chirurgica a cielo aperto con incisione lombotomica tra XI° -XII° costa, che con accesso laparoscopico per via retroperitoneale o transperitoneale.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale; inoltre per il controllo del dolore nel periodo intra, peri e post-operatorio si posiziona un cateterino peridurale che permette l’infusione continua di analgesici. L’accesso può essere eseguito sia per via chirurgica a cielo aperto, con incisione mediana anteriore xifo-ombelico-pubica o sottocostale (Chevron), che con accesso laparoscopico per via transperitoneale.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale; inoltre per il controllo del dolore nel periodo intra, peri e post-operatorio si posiziona un cateterino peridurale che permette l’infusione continua di analgesici. L’accesso può essere eseguito sia per via chirurgica a cielo aperto con incisione mediana anteriore xifo-ombelico-pubica, che con accesso laparoscopico per via transperitoneale.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale; inoltre per il controllo del dolore nel periodo intra, peri e post-operatorio si posiziona un cateterino peridurale che permette l’infusione continua di analgesici. L’accesso può essere eseguito sia per via chirurgica a cielo aperto con incisione lombotomica tra XI° -XII° costa, o più frequentemenete con accesso laparoscopico transperitoneale o retroperitoneale, in base alla sede della neoformazione rispetto alla superficie del rene.
Si utilizzano rispettivamente temperature tra i -20° e i -40° C (crioablazione) o microonde prodotte dalla punta attiva di uno o più aghi introdotti nella lesione neoplastica sotto guida TAC o RM. La scelta sul tipo di tecnica da utilizzare dipende dalle dimensioni, dalla sede e dalla continuità della lesione con eventuali strutture vascolari circostanti o con la via escretrice.
L’intevento viene eseguito in anestesia generale; inoltre per il controllo del dolore nel periodo intra, peri e post-operatorio si posiziona un cateterino peridurale che permette l’infusione continua di analgesici.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale; inoltre per il controllo del dolore nel periodo intra, peri e post-operatorio si posiziona un cateterino peridurale che permette l’infusione continua di analgesici. L’accesso può essere eseguito per via chirurgica a cielo aperto con incisione lombotomica tra XI° -XII° costa o più frequentemenete con accesso laparoscopico transperitoneale.
L’intervento viene eseguito in anestesia generale; inoltre per il controllo del dolore nel periodo intra, peri e post-operatorio si posiziona un cateterino peridurale che permette l’infusione continua di analgesici.
1. La litotrissia percutanea (PCNL) rappresenta a tutt’oggi il trattamento di prima scelta per i calcoli renali superiori a 2 cm di diametro: viene eseguita attraverso un accesso percutaneo nel fianco del diametro di circa 1 cm. Tale accesso consente di l’ingresso di uno strumento ottico (nefroscopio) all’interno della pelvi renale e il contestuale trattamento della calcolosi presente. L’intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale (spinale).
2. La litotrissia endoscopica endorenale per via retrograda (RIRS) rappresenta il trattamento di prima scelta per i calcoli renali inferiori ai 2 cm di diametro; la procedura prevede l’utilizzo di ureteroscopi flessibili attraverso i quali si possono esplorarare le cavità renali fino ad individuare il calcolo che viene frantumato con l’ utilizzo di fibra laser ad olmio. I frammenti più grandi verranno asportati con opportuni cestelli, quelli più piccoli saranno espulsi spontaneamente.Nel 30% circa dei casi è necessaria una seconda procedura di completamento. In tutti i casi, a protezione della via escretrice operata, è necessario al termine della procedura il posizionamento per almeno una settimana di uno stent ureterale a doppio J. L’intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale (spinale).
3. La litotrissia endoscopica per via ureteroscopica (URS) rappresenta il trattamento di prima scelta per i calcoli ureterali in quanto garantisce un successo pari quasi al 100%. La procedura prevede l’utilizzo di uno strumento endoscopico (ureterorenoscopio) attraverso il quale è possibile esplorarare l’uretere fino ad individuare il calcolo che, in base alle dimensioni e caratteristiche, può essere semplicemente estratto con appositi cestelli e pinze, o frantumato con l’utilizzo di fibra laser ad olmio; i frammenti verranno quindi asportati con i suddetti cestelli. In circa il 70% dei casi , a protezione della via escretrice operata, è necessario al termine della procedura il posizionamento per almeno una settimana di uno stent ureterale a doppio J. L’intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale (spinale).